Sabato 4 ottobre 2025 Ostiglia incontra il Costa Rica
Appuntamento dedicato alla grande emigrazione mantovana verso il paese centroamericano, dove molti operai e tecnici lombardi hanno contribuito alla realizzazione della ferrovia del Tutiles.
Ostiglia, sabato 4 Ottobre 2025 dalle ore 15.30
Testimonial il Vicepresidente del Costa Rica, Alfio Piva, che essendo di origine mantovana ha negli anni ricordato il forte legame degli expat con i luoghi di origine delle molte famiglie lombarde.
MANTOVA – Albertazzi, Colombari, Malavasi, Boschini, Tioli, Cavallini, Marchini, Bulgarelli, Piva, Bianchini, Canessa, Sbravatti sono solo alcuni dei cognomi che compongono la colonia italiana in Costa Rica che oggi conta circa 400.000 discendenti.
Tutto ebbe inizio a fine ‘800, esattamente tra il 12 dicembre del 1887 e il 10 maggio del 1888, quando circa 1.500 operai partirono dalle terre mantovane per andare a lavorare in Costa Rica per la costruzione della ferrovia al Pacifico. Molti provenivano dalle cittadine di Ostiglia, Sermide, Poggio Rusco e Felonica. Putroppo il contratto e le condizioni di lavoro, risultate inumane, non vennero rispettate dal contrattista nordamericano Keith Minor Cooper. Ciò portò ad uno sciopero da parte degli operai mantovani, storicamente il primo organizzato nel paese; alla fine molti ritornarono a casa, ma molti si fermarono.
Uno sciopero che durò quasi sei mesi e che ebbe grandi ripercussioni nella vita sociale del paese.
Daniele Marconcini
Non credere che qua i lavori siano regolati come in Italia: noi siamo organizzati militarmente come soldati italiani e divisi in squadre; ogni squadra un caporale, ogni sei caporali un sergente, ogni due sergenti un capitano di linea. Tutti portiamo la sciabola al fianco per difenderci da qualche bestia che si potrebbe trovare per quei boschi; e per maggiore misura di precauzione non si gira che in 5 o 6”. Gli emigranti poi non si trovano a lavorare nello stesso posto ma sono “divisi in vari accampamenti alla distanza di un’ora,due ore di cammino, uno dall’altro”, infine abbiamo le annotazioni ambientali e climatiche che tanto influiranno sullo sviluppo della vicenda:
Qui ci troviamo in mezzo a dei monti tutti imboscati tra piante grossissime senza strade come se fosse un deserto.
Qui non si vedono né case, né capanne, ma solo i nostri alloggi e il nostro lavoro….. Qui non si trovano nè frutta nè tabacco; niente altro in una parola che il nostro rancio… Insomma qui si sta bene, ma non vi è nessun divertimento…. Noi ora siamo come in Italia nel mese di Giugno e andiamo scalzi con la sola camicia e le mutande”. Un’ultima annotazione vale la pena riportare a proposito della religiosità degli emigranti o per lo meno di alcuni di essi: “Si fa riposo le feste ma non abbiamo nessuna funzione religiosa se non la facciamo noi stessi, recitando il rosario alla mattina e alla sera davanti ad alcuni santi che da casa abbiamo portato con noi”. Evidentemente però questo quadro, se non idillico almeno tranquillo, nascondeva una certa insoddisfazione che trapela alla fine della lettera: “Noi ci troviamo contenti. Ma se avessimo da venire ancora e se avessimo saputo che vi fosse un sì lungo viaggio non lasciavamo l’Italia nemmeno noi, chè altro è dirlo e altro è farlo e ventinove giorni in mare sono lunghi”.
Marco Gandini – Questione sociale ed emigrazione nel Mantovano 1873 – 1896
Il Costa Rica è anche un paese neutrale, molto sensibile ai tempi della pace, cari alla Università della pace, con cui l’associazione e Lombardi nel mondo intrattengono da anni rapporti di collaborazione, testimoniati da Pericles Gasparini, personaggio di grande rilievo nello scenario delle relazioni internazionali.
Questo il programma della giornata:

Questo il messaggio di saluto del pasto Vicepresident del Costa Rica Alfio Piva, originario di Ostiglia
Ringrazio l Associazione Mantovani nel Mondo e il suo Presidente Daniele Marconcini per aver organizzato un evento a ricordo della emigrazione mantovana in Costarica . Sono molto grato alla Amministrazione Comunale di Ostiglia per aver ospitato l’ evento e che nel 2012 quando ero Vice Presidente della Repubblica mi onorò con la cittadinanza onoraria della città . Saluto tutti i Sindaci presenti e tutti coloro che hanno avuto legami familiari con i discendenti dei 1500 emigranti che a fine ‘ 800 andarono in Costa Rica
per costruire la ferocia San José’ Lemon con grandi sacrifici e che nel corso delle generazioni successive contribuirono al progresso civile e sociale del paese . Questo anche con ruoli istituzionali importanti . Infine vorrei esprimere gratitudine per aver inserito una cerimonia religiosa al Santuario della Madonna della Comuna a cui sono fortemente legato , come tante altre famiglie emigrate . Esprimo un saluto affettuoso ai frati francescani e alla Chiesa Mantovana rappresentata da Monsignor Manzoli e al suo Vescovo Monsignor Marco Busca . Vi invito infine a mantenere i rapporti con la nostra comunità mantovana che ricorda sempre la terra natia e che è stata alimentata anche con nuovi emigranti virgiliani di valore come Luigi Cisana Console onorario italiano nel Guanacaste e con imprenditori come Lorenzo Monfrini della Società Flor de Pacifico . Un abbraccio a tutti
